L’autobiografia del coach più famoso al mondo, scritta assieme all’amico e collega Bob Davis

Uscito in America nel 2014 e tradotto in italiano nel 2015, questa autobiografia racchiude tutta l’essenza di un uomo che ha vissuto la vita per il tennis. Un insegnante che anche oggi, a luglio compirà 89 anni, gira per il mondo dispensando consigli ai giovani tennisti con l’energia e l’entusiasmo di sempre.

Nel corso della sua lunga carriera è stato criticato per il fatto di non essere stato un tennista professionista, di usare metodi di allenamento “militari”, di pensare solo ai soldi. Ma se ci sediamo lasciando in un angolo le critiche ed i pregiudizi, potremo immergerci nelle parole di un coach che nel 1981 ha creato la prima accademia di tennis al mondo, a Bradendon in Florida. Che certamente amava divertirsi e far festa fino a tardi, ma che ogni mattina arrivava puntuale in campo per allenare i suoi giovani atleti. Fino a sera. Con impegno e dedizione, diventando una specie di secondo papà soprattutto prima che fossero pronti gli alloggi del campus, quando per un periodo li ha ospitati tutti a casa sua.

Nick Bollettieri, nato da genitori italiani, a 26 anni di età e avendo come “unica esperienza nel tennis le partitelle alle superiori e l’attività al college” si candidò come capo istruttore al Victory Park, una struttura vicino casa dello zio. Da quei campi iniziò l’ascesa del coach Bollettieri che grazie alla sua voglia di emergere, alle qualità empatiche e diplomatiche, nonché ad un pizzico di fortuna, creò un’accademia che porto al successo decine di tennisti: Aaron Krickstein, Jim Courier, Andre Agassi, Monica Seles, Mary Pierce, Boris Becker, Marcelo Rios, Maria Sharapova, Serena e Venus Williams per citare i più famosi.

Un libro scorrevole e avvincente che ti consiglio di leggere!

PS: ti informo che Amazon potrebbe darmi una commissione nel caso decidessi di acquistarlo. Ma questo non influisce sulla qualità del libro, che se ho recensito significa che vale la pena leggerlo.